Il comune di Val-Alain regala terreni edificabili

Il comune di Val-Alain regala terreni edificabili

Val-Alain è un paesino di nemmeno 1000 abitanti che si trova nella contea di Lotbinière, a soli 45 minuti dalla città di Québec.

Per attirare nuovi abitanti, il 9 maggio la Commissione per lo Sviluppo Economico di Val-Alain ha lanciato un programma per regalare un totale di 1400 metri quadri di terreni, si tratta di una decina di terreni edificabili venduti a 0,95 $ al piede quadro (1 piede quadrato = 0.09 metri quadrati).

L’obbiettivo è rendere la cittadina invitante, soprattutto per le giovani famiglie che cercano un luogo tranquillo e immerso nel verde dove potersi stabilire sostenendo dei costi moderati.

L’unico vincolo per poter accedere a questo programma è costruire una casa del valore minimo di 175 mila dollari entro 18 mesi dall’acquisto del terreno e viverci per almeno un anno.

I terreni si trovano in una strada che per ora è ancora in costruzione, ma il consiglio municipale ha un’idea ben precisa: tra un anno rue des Érables (via degli Aceri) avrà un altro aspetto, sarà una zona residenziale di tutto rispetto, un accogliente quartiere residenziale.

Val-Air non è il primo comune che si lancia in questo tipo di iniziative, l’estate scorsa è stata la volta di Sainte-Apolline-de-Patton, qui il Consiglio Municipale aveva lanciato un concorso con due premi speciali: un terreno e l’affitto gratuito di una casa per un anno intero.

Il premio è stato vinto da coppia di Montréal che si è trasferita in campagna con i sei figli. La giovane famiglia si è trasferita in campagna senza esitare e, così facendo, ha anche salvato la scuola del paese da una chiusura certa.

Qualche anno prima, nel 2016, anche a Saint-Louis-de-Blanford erano stati regalati 46 terreni.

I comuni che partecipano a questo tipo di iniziative sono molto contenti dei risultati perché in genere i nuovi cittadini apprezzano la nuova realtà e scelgono di stabilirsi in maniera definitiva in campagna; il sindaco di Val-Air già parla di riproporre il dono dei terreni anche nel 2023.

La francisation, in Québec vieni pagato per studiare il francese

La francisation, in Québec vieni pagato per studiare il francese

È esattamente il contrario, è vivendo all’estero che impari veramente le lingue.

Certo, partire per il Québec senza sapere una parola d’inglese o di francese richiede molto coraggio, tuttavia, se pensi ai migranti del secolo scorso, in alcuni casi, non parlavano nemmeno l’italiano. Questa è la conferma che la determinazione può tutto, anche farci apprendere una lingua straniera direttamente sul posto.

E il governo del Québec è dello stesso parere, tant’è vero che ti paga per studiare il francese.

Ecco allora la ricetta per superare il problema linguistico: qualche nozione base d’inglese o di francese (visto che il Québec è bilingue), tanta pazienza, molta determinazione e… un corso di francisation!

LA FRANCISATION

Il valore aggiunto del Québec è che lo stesso governo offre la francisation, ovvero dei corsi di francese gratuiti per chiunque abbia uno status legale (escluso il turismo) e che abiti nella provincia. In alcuni casi particolari, si possono seguire i corsi quando ci si trova ancora all’estero.

Già questo personalmente mi ha stupita, ma non è finita qui: per incentivare l’apprendimento della lingua, il governo prevede anche un aiuto finanziario che serve a coprire spese come quelle di trasporto o per il babysitting.

Così per qualche settimana ti puoi concentrare nello studio senza dover pensare alle ore di lavoro perse e al mancato guadagno.

Dunque se a scuola non sei stato uno studente modello, non avere paura, il Québec non ti giudica.

Lo scopo della francisation è quello di favorire l’integrazione degli immigranti, infatti durante queste lezioni si impara non solo la lingua francese, ma anche la cultura québécoise partendo dalle espressioni, fino ad arrivare alle tradizioni passate e presenti.

Si può studiare a tempo pieno o part time, a seconda delle proprie disponibilità e/o dei propri obbiettivi. Impegnarsi a tempo pieno significa consacrarsi al francese, ma sicuramente dà più risultati che studiare part time, in entrambi i casi, però, servono delle strategie parallele per far sì che il processo di apprendimento dia i suoi frutti.

IMMERSIONE TOTALE

Fare un’immersione nella lingua significa niente televisione e radio in italiano: inizialmente non capirai niente, ma i risultati arriveranno, è assicurato. Via libera a musica, libri, film e telefilm, videoricette: l’importante è che siano in francese, meglio se in francese québécois.

Per qualche tempo ti consiglio di evitare di frequentare connazionali nel tempo libero, sembra crudele, ma è cruciale perché mina un po’ il processo di apprendimento.

Interagire il più possibile con la gente del posto è fondamentale e, fino a qui, non c’è niente di nuovo, ma se sei appena arrivato e ancora non hai un gruppo di amici, puoi sempre optare per un Meet up multilingue, un modo per praticare la lingua in un ambiente informale (e con un drink in mano, una combinazione vincente).

ALTRI TRUCCHI

Ognuno poi sviluppa le proprie tattiche a seconda dei propri gusti e interessi, leggere ad alta voce può essere un esempio, ma anche scrivere un diario.

Ricorda che i québécois sono abituati ad interagire con persone di origini diverse, sono aperti e anche se fai errori non importa, apprezzeranno enormemente il tuo sforzo di voler imparare il francese.

Con questi presupposti la lingua non è davvero un problema in Québec!

QUALCHE LINK UTILE

Francisation Québec la piattaforma dove iscriversi per accedere ai corsi di francese.

211 Il sito di riferimento per le informazioni sui servizi comunitari, statali e parastatali. È utilissimo per trovare dei corsi di francese gratuiti o quasi, nell’attesa di ricevere la convocazione da parte di Francisation Québec.

AGGIORNAMENTI

Settembre 2024 – I corsi di francese a tempo parziale non verranno pagati. Soltanto gli studenti che frequentano le lezioni a tempo pieno riceveranno il sussidio.

Lavoro in Québec, 10 cose da sapere

Lavoro in Québec, 10 cose da sapere

Ricorda che con un permesso di lavoro aperto puoi cambiare occupazione quando vuoi, mentre con un permesso di lavoro chiuso dovrai ottenere le autorizzazioni necessarie prima di poter iniziare una nuova esperienza di lavoro.

  1. TASSO DI DISOCCUPAZIONE E POSTI VACANTI

Il tasso di disoccupazione in Québec è intorno al 4,5% nel momento in cui scrivo, ma da queste parti, accanto alla disoccupazione, c’è anche il tasso dei posti vacanti, quest’ultimo è superiore al primo, dunque la disoccupazione non va intesa come semplice assenza di opportunità di lavoro, ma anche come condizione che si crea per la presenza di diversi elementi.

Il ricambio di personale nel mondo del lavoro è altissimo, l’elevata organizzazione delle mansioni aiuta molto in questo senso.

  1. TROVARE LAVORO IN POCHI GIORNI

Con una ricerca nemmeno troppo attiva puoi trovare lavoro in pochi giorni, chiaramente parlo del lavoro non particolarmente qualificato (operaio, impiegato, commesso, cameriere…).

Per quel che riguarda professioni più specializzate come insegnante, medico, ingegnere, immagino che ci voglia più di qualche giorno. Anzi, a dirla tutta, la crisi di mancanza di personale degli ultimi mesi, per non dire anni, ha dimostrato che i posti vacanti sono in tutti i settori, tant’è vero che le esistono campagne di reclutamento patrocinate del governo e attive in vari settori.

Tutto questo mi porta a pensare che anche per le professioni più specializzate non sia poi così difficile trovare un impiego, piuttosto la difficoltà starà nel conciliare le proprie aspettative per quel che riguarda la location, l’orario, le condizioni economiche ecc.

Ma torniamo a parlare di posti che richiedono poche qualifiche, la loro abbondanza è tale per cui ti puoi permettere di affinare le ricerche in base alle tue esigenze. Che significa? Significa che in Italia avevo la macchina e questo era fondamentale per trovare lavoro; in Québec non ho la macchina e non ho intenzione di comprarla, ma ciò non mi penalizza perché so che posso trovare un lavoro adeguato alle mie esigenze a non più di 15 minuti da casa.

  1. DOVE SI TROVA LAVORO

Spesso capita di vedere dei cartelli fissi posti accanto alle insegne delle realtà più grandi come fabbriche, centri di distribuzione, catene di ristorazione rapida, ma anche nelle vetrine dei negozi, nei caffè e nei ristoranti. Le offerte di lavoro arrivano attraverso ogni mezzo possibile: banner pubblicitari sugli autobus o sui camion, cartoline nella cassetta delle lettere, cartoncini nelle scatole degli ordini online, in fondo alle news letters, sugli scontrini, addirittura nelle pubblicità delle storie di Instagram e Youtube, su Facebook…

I siti di ricerca lavoro sono effettivamente funzionanti. Scegliere pochi portali dove lasciare il proprio curriculum è la prima strategia da adottare, capita, non di rado, di essere contattati da aziende senza aver inviato la propria candidatura.

Vengono organizzati anche fiere del lavoro, i classici luoghi di incontro tra le imprese e i potenziali candidati; nei quartieri più vivi ci sono delle giornate porte aperte volte ad assumere personale.

  1. ESIGENZE LINGUISTICHE ED ESPERIENZA

La prima domanda che ti sei posto è stata sicuramente questa “Ma come faccio a lavorare se non parlo francese?”, ebbene, sappi che è assolutamente possibile.

La città di Québec è veramente bilingue quindi un po’ di inglese aiuta sempre, ma anche se sei una schiappa con le lingue, lavorare non sarà un problema: qui la meritocrazia paga. Basta dimostrare la buona volontà, la voglia di imparare (sia il lavoro, che la lingua) e le opportunità non mancheranno.

Spesso negli annunci viene specificato il livello di francese richiesto ed esso può anche essere pari a zero, questo fa capire quanto questa società sia abituata a lavorare con persone non francofone.

  1. TRASPARENZA E PARITÀ DEI SESSI

Un dettaglio che menziono sempre con piacere è che le offerte di lavoro devono essere trasparenti e mai, in nessun caso, è consentito discriminare una categoria di persone: è illegale specificare l’età, il sesso o qualsiasi caratteristica fisica o sociale del candidato ricercato.

Specificate l’età è discriminatorio semplicemente perché non esiste un’età minima per poter lavorare, i minori di 14 anni devono avere un’autorizzazione scritta dai genitori, per il resto è consuetudine che i ragazzini in età scolastica lavorino al termine delle lezioni o nel fine settimana. (Aggiornamento di settembre 2023: una nuova legge fissa a 14 anni l’età minima per lavorare e pone dei limiti ai turni di notte e il totale di ore di lavoro durante il periodo scolastico ).

La parità dei sessi è percepibile anche sfogliando gli annunci, ogni lavoro può essere svolto indistintamente da uomini o da donne, i titoli stessi degli annunci sono sempre indirizzati ad entrambi i sessi. È prassi leggere “cercasi électricien/électricienne (elettricista), plombier/plombière (idraulico), soudeur/soudeuse (saldatrice)”, ed è proprio sfogliando le offerte di lavoro che mi sono accorta che, a differenza del francese, nella lingua italiana la maggior parte delle professioni legate al mondo della costruzione non ha nemmeno una corrispondenza femminile.

  1. TIPI DI CONTRATTO

Una cosa molto curiosa è l’inesistenza di un contratto di lavoro scritto, parlo sempre dei lavori poco specializzati.

Gli accordi vengono stipulati oralmente e, soprattutto, vengono rispettati (quando si parla di incentivi, benefits o condizioni particolari immagino, e spero, che il tutto venga messo nero su bianco).

In generale vigono la legalità e la correttezza.

Il lavoro viene considerato a tempo pieno se supera le 30 ore a settimana, a tempo parziale se è inferiore alle 30 ore a settimana. Combinare due lavori part-time può essere un modo interessante per sviluppare più competenze allo stesso tempo.

  1. STIPENDI

Per quel che riguarda lo stipendio esiste un minimo sindacale (15,75$/h da maggio 2024), esso viene rispettato ovunque e, sebbene sia inferiore ad altre province canadesi, non bisogna dimenticare che anche il costo della vita è inferiore.

Lo stipendio viene corrisposto ogni due settimane, se non addirittura ogni settimana, il che permette subito di verificare qualsiasi dubbio possa nascere dall’assenza di un contratto scritto.

  1. FERIE

Le ferie funzionano diversamente.

Per prima cosa ammetto che mi ci è voluto un bel po’ prima di comprenderne il funzionamento, ero convinta non fossero pagate, questo non mi impediva di stare a casa circa un mese e mezzo ogni anno, comunicandolo con ragionevole preavviso.

Quindi addio alle 6 settimane di vacanze e permessi retribuiti dell’Italia, accumulabili in un semplice anno di lavoro; in Québec hai diritto a due settimane di vacanze pagate se hai terminato un anno intero di servizio (calcolato in genere dal 1 maggio al 30 aprile). Se accumuli tre anni di servizio, hai diritto a tre settimane di vacanze pagate.

Sia che lavori a tempo pieno o part-time, il calcolo delle vacanze viene fatto allo stesso modo e corrisponde ad un minimo del 4% del salario lordo, riceverai questa somma in un solo versamento prima delle vacanze.

I giorni festivi invece sono solo 9 e il loro corrispettivo in denaro varia a seconda della durata del rapporto di lavorato; se lavori durante uno di questi giorni festivi lo stipendio orario sarà pari a una volta e mezzo lo stipendio normale.

  1. AVANZAMENTO DI CARRIERA

L’avanzamento di carriera è possibile e può avvenire in tempi sorprendentemente rapidi rispetto a quello a cui siamo abituati in Italia. Entrare in una realtà aziendale occupando il posto più basso, lavorare umilmente e seriamente, accumulare esperienza, questi tre elementi possono portare ad un naturale avanzamento di carriera.

Allo stesso tempo, cambiare posizione all’interno dell’azienda è un viaggio a doppio senso: avanzare è possibile, ma anche retrocedere, e può avvenire di comune accordo.

Se cambi mansione e questo risulta deludente dal punto di vista dell’impegno richiesto o degli orari, oppure se il datore di lavoro ritiene che non sei in grado di svolgere le nuove funzioni, ritornare al posto occupato in precedenza è la cosa più semplice da fare e può avvenire senza conseguenze negative.

  1. CONCLUDERE UN RAPPORTO DI LAVORO

Concludere un rapporto di lavoro a volte può rivelarsi difficile, il senso del dovere, la paure di non trovare un altro impiego: ecco, dimentica tutto questo.

Se la relazione professionale con il tuo datore di lavoro è sempre stata di reciproco rispetto, salutarsi non costituirà un problema, anzi, il saluto può essere un semplice arrivederci. Dimentica tutte quelle pratiche complicate, basta una comunicazione scritta (anche solo per email), con il dovuto preavviso che potrà essere concordato.

Anche per il datore di lavoro è piuttosto semplice licenziare, tuttavia, nel caso questo fosse ritenuto illegittimo, è possibile fare ricorso presso gli organismi preposti.

QUALCHE LINK UTILE

Sono consapevole che alcuni punti descritti qui sopra possono lasciare increduli, io stessa ho impiegato un po’ di tempo prima di abituarmi, ma confermo tutto, per i lavori non specializzati funziona così.

Ed ora eccoti qualche link utile:

  • Indeed sito di ricerca ben organizzato, dove è possibile aggiungere molti filtri per rendere la ricerca più mirata
  • Linkedin Il social professionale più famoso
  • Québec Emploi il sito del governo provinciale dedicato alle offerte di lavoro

A seconda del tuo settore, esistono poi dei siti specializzati, come ad esempio Isarta per chi lavora nella grafica o Hotellerie jobs per chi lavora nella ristorazione. Se vuoi, scrivimi e mi farà piacere passarti qualche link più specifico.

Scegliere l’assicurazione sanitaria privata in Québec

Scegliere l’assicurazione sanitaria privata in Québec

Se conti di restare in Québec per un breve o un lungo periodo, in dogana dovrai presentare un’assicurazione medica vera e completa, il controllo viene fatto a campione e se ne sei sprovvisto il tuo viaggio termina prima di iniziare.

MA IO NO MI AMMALO MAI!

Certo come no, ma ammettiamo pure che sia vero. Nessuno è immune agli incidenti, come ad esempio scivolare e cadere. Ricordati che l’inverno in Québec inizia ad ottobre e finisce ad aprile (se ne ha voglia), si parla quindi di sei, sette mesi di neve, ghiaccio, pioggia ghiacciata e altre quattro o cinque condizioni meteorologiche che non avevi mai sentito prima.

DA QUELLE PARTI LA SANITÀ NON ERA GRATUITA?

Sì. E no.

È gratuita dalla nascita per tutti i cittadini canadesi, per tutti i minori di 18 anni che vivono stabilmente sul territorio (poco importa la loro nazionalità) e per i residenti permanenti. Questi ultimi devono comunque fare una formale richiesta e aspettare circa tre mesi prima di ricevere la carte d’assurance maladie.

L’accesso alla sanità è gratuito anche per alcune categorie specifiche di residenti temporanei, chi non figura tra queste categorie deve munirsi di un’assicurazione sanitaria privata, senza se e senza ma.

No, non vale la pena rischiare, perché i costi delle spese sanitarie in Québec (e in Canada) per chi non è ammissibile al regime gratuito sono esorbitanti. Si parla di non meno di 180$ per una visita generica e per l’ospedalizzazione in caso di condizioni gravi si arriva a pagare migliaia di dollari.

Entriamo nel vivo.

DOVE TROVO L’ASSICURAZIONE SANITARIA?

L’assicurazione sanitaria rientra nella grande categoria delle assicurazioni, offerte come sempre da grandi gruppi come Allianz, Axa, Groupama, solo per citarne alcuni.

Queste grandi società utilizzano dei mediatori che si occupano dei contratti ed è proprio con questi ultimi che noi consumatori abbiamo a che fare.

C’è chi sceglie di rivolgersi al proprio assicuratore o all’agenzia viaggi di fiducia, chi opta per l’assicurazione online, chi invece si rivolge alle agenzie sul territorio chebecchese.

In questi anni ho sperimentato le tre opzioni e ne ho scoperto a mie spese i pro e i contro.

L’assicuratore di famiglia o l’agenzia viaggi di fiducia possono sembrare rassicuranti, tuttavia, se questi non si occupano direttamente di polizze viaggio per l’estero, non avranno altra scelta che quella di inviarti da un altro assicuratore e quest’ultimo potrebbe non rivelarsi all’altezza del compito. È triste, ma è vero e accade più spesso di quel che si pensi.

Oltretutto, comunicare con un’assicurazione in Italia non è sempre facile per un discorso di fuso orario e di costo delle telefonate. Con le assicurazioni italiane c’è da considerare anche la franchigia, cioè non ti rimborsano tutto quanto, soltanto quando superi un determinato importo.

Dunque l’unico pro che vedo in questa scelta è il poter comunicare in italiano, ma continuando a leggere capirai come questo in fin dei conti importi relativamente poco.

Le assicurazioni online possono avere dei prezzi particolarmente concorrenziali, ma visto che si tratta di salute, giocare al ribasso non è esattamente quel che consiglio principalmente.

Alcune assicurazioni online sono poco costose e operano secondo un codice morale integerrimo, altre invece hanno dei prezzi stracciati perché operano al limite del legale, applicano delle clausole talmente subdole che per quanto tu ti sforzerai, non incasserai mai nemmeno un centesimo di rimborso delle spese mediche che hai sostenuto.

Riconoscere le compagnie serie da quelle truffaldine non è una missione così semplice, non dipende nemmeno dalla notorietà dell’assicurazione in questione, quindi personalmente lo sconsiglio, o comunque sconsiglio di affidarsi a quelle italiane.

Le assicurazioni del Québec, dal canto loro, sono in genere un poco più costose, ma il vantaggio di essere nello stesso fuso orario con il proprio interlocutore è senza prezzo. Significa che possono comunicare con te, ma anche con i servizi ai quali ti rivolgerai, hanno un’idea più precisa delle dinamiche che ti circondano e sicuramente sanno consigliarti meglio.

E poi non devi avere a che fare con la franchigia: semplicemente paghi, chiedi il rimborso e lo ottieni.

In ultimo, ma non per importanza, nel caso avessi un problema legato al disservizio di una compagnia assicurativa sul territorio saprai a chi rivolgerti, ovvero l’OPA e l’AMF, organismi al servizio dei consumatori che risolvono i conflitti in materia di assicurazione, in modo gratuito e imparziale.

QUALI SPESE SONO AMMISSIBILI?

La polizza copre le spese mediche legate ad una patologia o un incidente che si presenta dopo la stipulazione della stessa, include anche i farmaci acquistati. Le condizioni mediche precedenti alla firma del contratto non sono ammissibili, idem i farmaci ad esse connesse (dunque la gravidanza e le cure per malattie croniche già in corso non sono coperte).

Se pratichi uno sport a livello agonistico o uno sport estremo occasionale, è possibile che questi non siano ammissibili. In tal caso ti conviene cercare un prodotto assicurativo specifico.

ALTRI CRITERI

Una spesa alla quale si pensa poco è quella relativa alle spese di rimpatrio, ti consiglio di verificare che sia inclusa. Spero non ti serva mai, tuttavia, avere un’assicurazione che si prende carico di tutto il lato economico del rimpatrio mentre stai vivendo una condizione medica seria, è un grandissimo sollievo.

Anche il rimpatrio della salma in genere deve essere incluso, nonché il viaggio andata e ritorno di un familiare. (Mentre scrivo tocco ferro).

Il prezzo del premio assicurativo varia molto in base ai massimali, io personalmente opto sempre per il massimale più basso per un semplice motivo: non raggiungerò mai nemmeno quello.

Immaginate che il massimale più basso sia 100 mila dollari, significa che l’assicurazione coprirà le spese fino a quella cifra, una cifra che non ho, ma anche se l’avessi, sono sicura che ne spenderei forse mille di dollari prima di prendere un aereo per l’Italia che, avrà tanti difetti, ma almeno offre la sanità gratuita.

Un conto una visita, una terapia, ma se dovesse succedermi qualcosa di serio e di lunga durata, penso che tornerei nel bel paese, per le cure certo, ma anche per essere vicina ai miei cari.

ESPERIENZA PERSONALE

A parte le considerazioni generali, l’assicurazione sanitaria va proprio scelta in base alle proprie esigenze, alle proprie condizioni mediche e mai in base al prezzo più basso.

Ti lascio qualche nome, dalla peggior esperienza alla migliore:

  • ERV – ERGO compagnia italiana, assicurazione firmata prima della partenza.
    Pro: rimborso delle spese avvenuto regolarmente.
    Contro: rimborsi al netto della franchigia, centinaia di dollari spesi in telefonate verso Roma, confusione sulle procedure da seguire, incapacità dell’assicurazione di comunicare con le cliniche chebecchesi. A mio avviso erano muniti di tanta buona fede, ma di fatto non erano molto preparati per la gestione dei casi all’estero.

  • COLOMBUS ASSICURAZIONI compagnia italiana, stipulata online
    Pro: prezzo molto basso.
    Contro: al limite del legale, telefonate infinite per cercare di inventarsi clausole che invalidassero la nostra polizza e richieste di documenti personali che nulla avevano a che vedere con loro.
    Da nostalgici che siamo degli anni ‘90, ci siam fatti trascinare dai ricordi di Turisti per caso che pubblicizza questa compagnia, ma siamo abbastanza consapevoli che le spese mediche del 2021 non le recupereremo mai.

  • GROUPE CONSEIL AMAR GOUIN INC. compagnia di Montréal
    Pro: rimborsi puntualissimi, pratiche chiare, nessuna franchigia.
    Contro: – Sono con loro da un paio di anni e mi trovo molto bene, francamente ve la consiglio. Il loro sito è molto chiaro e propone delle soluzioni per ogni tipo di caso, per i turisti, gli studenti e i lavoratori.
    Questo è il loro sito https://assurancevisiteurs.ca/

Forse ora qualche elemento in più a disposizione prima di chiedere un preventivo e, soprattutto, prima di firmare e/o pagare una polizza. Se vuoi, dimmi qual è l’assicurazione che hai scelto e/o quale è stata la tua esperienza.

Perché sono partita

Perché sono partita

L’ho fatto per un po’ perché lamentarmi fino ad annoiare anche me stessa è da sempre il mio primo passo verso il cambiamento.

E alla fine sono partita.

Avevo mille dubbi, ma allo stesso tempo la consapevolezza che le cose non succedono da sole ma bisogna farle accadere.

Sebbene resti convinta che il lavoro non debba essere la sola ragione di vita, sono anche consapevole che per la maggior parte di noi gente normale, esso  costituisce un mezzo per arrivare alla felicità. Confesso che la spinta principale è arrivata proprio da questo.

Ho mollato il mio posto a tempo indeterminato, l’ennesimo sudato e meritato, l’ho lasciato perché lavoravo per sopravvivere, per pagare l’affitto, le spese correnti e le spese straordinarie che in realtà ricorrevano tutti i mesi, l’ho lasciato perché come tutti gli altri impieghi che ho avuto, doveva essere sempre accompagnato da un secondo lavoro, a volte anche da un terzo.

Sono partita perché ero circondata da tante dinamiche che non ero più capace di ignorare, tanto meno di sopportare, ma non avevo la forza di cambiare.

Sono partita con l’intenzione di dare un upgrade alla mia vita, facendo un’esperienza all’estero di sei mesi, nella peggiore delle ipotesi sarei potuta tornare indietro, scrivendo una lingua in più sul mio curriculum oltre all’italiano.

In realtà di lingue ne ho aggiunte tre e non sono mai più tornata in Italia, se non per chiedere ai miei ragazzi di sposarmi e di raggiungermi in Québec.

Sì, ai miei ragazzi, ma questa è un altro capitolo.