5 buon ragioni per NON vivere in Québec

5 buon ragioni per NON vivere in Québec

Ovviamente, la lista dei pro batte quella dei contro. Questo vale per me e per tutt* quell* che attualmente si trovano qui, poco importa quello che ti dicono i terroristi dei gruppi Facebook.

Tutto ciò premesso, sono cosciente che per alcune persone questi lati negativi potrebbero essere insormontabili, da qui l’importanza di verbalizzarli.

LA SANITÀ

Inutile girarci intorno: la sanità sta al primo posto dei peggior difetti del Québec.

Il sistema sanitario è una vera e propria pain in the ass, ancora più insopportabile del freddo. Sì, perché per il freddo esistono rimedi rapidi ed efficaci, per la lentezza del sistema sanitario invece no.

Già ti vedo che pensi “Anche in Italia la sanità è orribile!”. Aspetta: qui avere un medico di famiglia non è scontato. Circa il 70% degli abitanti ne ha uno, gli altri, si attaccano. Magari ne parlerò in maniera approfondita in un altra pubblicazione, perché già così mi sale l’amarezza.

C’è da dire che è gratuita per i cittadini, i residenti permanenti e per i detentori di alcune categorie di permessi di lavoro e di studio.

Se conti di fare un’esperienza temporanea e non hai particolari problemi di salute, stipuli un’assicurazione sanitaria e non dovrai veramente scontrarti con l’inefficienza del sistema.

Se invece hai una condizione medica che richiede cure importanti e conti di stabilirti in Québec in maniera permanente, valuta bene la tua decisione e non dire che non te lo avevo detto.

I RAPPORTI SOCIALI

Creare dei rapporti di amicizia qui non è per niente facile.

Dopo aver traslocato varie volte anche in Italia, posso dire con certezza che fare amicizia da adulti è difficile ovunque e mantenere i rapporti di amicizia già esistenti è pure peggio.

Qui, però, si aggiunge anche il fattore culturale. La riservatezza della gente, la differenza del modo di vivere i rapporti sociali e la rapidità con la quale le vite si evolvono sono, secondo me, alcune tra le cause della difficoltà a costruire legami in Québec.

Non fraintendermi, non dico che sia impossibile, al contrario! Voglio solo prepararti, in caso tu stia ancora pianificando la tua partenza, o rassicurarti, in caso tu sia già qui e fatichi a farti degli amici.

I TITOLI DI STUDIO

I diplomi ottenuti in Italia non sono riconosciuti in Québec (e nemmeno in Canada). Il riconoscimento dei titoli è qualcosa che non puoi ottenere sei residente temporaneo. Se la tua professione è regolamentata da un ordine, potrai esercitarla solo se rifai gli studi qui, altrimenti devi aspettare di diventare residente permanente. L’opzione per te in questo caso è valutare come ottenere la residenza permanente dall’estero (leggi come diventare residenti permanenti in Québec).

Altrimenti, puoi fare come molti e lavorare per qualche anno in un altro settore.

GLI APPARTAMENTI

In generale, il capitolo “appartamenti in affitto” ha un bilancio negativo senza possibilità di appello.

Gli edifici non sono costruiti in cemento, ma in legno, il che dona loro un certo fascino e un buon isolamento termico, ma, l’isolamento acustico è un disastro nel 90% dei casi.

Gli appartamenti in affitto, in genere, sono considerati come delle fonti di profitto da parte dei proprietari, una specie di sistemazione temporanea per studenti o giovani; quasi mai sono visti come luoghi da abitare a lungo termine. Questa è sicuramente una delle ragioni per le quali la gente trasloca spesso. In Québec esiste una giornata dedicata a questo, le jour du déménagement, la giornata del trasloco.

Per rendere accogliente un alloggio ci vuole un po’ di ingegno e una buona dose di pazienza.

IL FUSO ORARIO

Il fuso orario ti accompagnerà sempre. Non parlo di quelle sei ore di differenza con l’Italia, che dimentichi con un paio di giorni di sonno.

Parlo di quelle due o tre ore di anticipo con le quali vive il Québec (e sicuramente anche altri paesi del nord).

Te ne accorgerai quando gli operai inizieranno a usare il martello pneumatico sotto la tua finestra alle 7:00 del mattino. Oppure, quando proverai a cercare un negozio aperto dopo le 17:00 o un ristorante aperto dopo le 22:00.

 

 

Scommetto che sei rimast* sconvolt*, soprattutto se non sei mai stat* in Québec. In tal caso: prego, non c’è di che!

Se invece vivi già qui, mi piacerebbe sapere con quanti di questi elementi ti sei già scontrat* e perché hai deciso di restare ugualmente.

 

 

 

 

Il terrorismo psicologico dei gruppi Facebook

Il terrorismo psicologico dei gruppi Facebook

Lo scenario è sempre lo stesso: una persona scrive un post in un gruppo Facebook nel quale confessa di avere un sogno, trasferirsi in Québec. Chiede informazioni su come muoversi per trasformare questo sogno in realtà. I membri del gruppo iniziano a elencare tutte le ragioni (vere e non) per cui il Québec, se non addirittura il Canada, è da evitare come la peste. Ovviamente, tutto questo senza dare alcuna informazione realmente utile.

È matematico, comprovato e incomprensibile. Gli argomenti sono i più disparati e, nella maggior parte dei casi, sono semplici esperienze personali, la cui valutazione negativa è dettata più dalla mancanza di spirito di adattamento che da altro. Ecco qualche rapido esempio.

“La sanità fa schifo” (questo è vero, le attese sono imbarazzanti. Tuttavia, se in tant* scegliamo di restare, è perché forse ci sono dei lati positivi che controbilanciano questa enorme falla).

“Immigrare in Canada è impossibile, devi avere almeno una laurea e parlare bene il francese o l’inglese” (falso, il mercato del lavoro in Québec ha delle regole tutte sue).

“Se non parli il francese non puoi fare niente in Québec” (stra-falso, il francese, come ogni lingua, si impara. E se non lo impari nemmeno con la francisation, è perché ti impegni per non farlo).

“Nessuno ti fa lo sponsor se sei all’estero, costa troppo e nessuno è disposto ad investire su di te senza conoscerti” (arci-falso).

“Devi avere uno stipendio stellare per vivere appena decentemente” (falsissimo! Magari bisogna solo saper vivere secondo le proprie possibilità. Lo spiego qui).

“I vestiti fanno schifo, il cibo fa schifo, l’inverno fa schifo” (giuro, ho letto anche questo da qualcuno che, evidentemente, si è trasferito in Québec per il cibo, la moda e le spiagge).

“I tassi dei mutui sono alle stelle” (da dove veniamo noi, non si riesce nemmeno ad ottenere una carte di credito. Poi, comprare casa può non essere il primo pensiero di tutt*. Molt* reputano stupendo anche solo riuscire a pagare l’affitto).

Ma la frase che preferisco più di tutte è questa: “I québécois sono razzisti”. Sì, hai letto bene. Un* italian* che dà del razzista a un altro popolo.

Quando cerco di far ragionare quest* detrattori/detrattrici e faccio notare che ci deve essere per forza qualche lato positivo se, dopo tutto, si trovano ancora in Québec, si barricano dietro al falso pretesto di agire a fin di bene, al suono di “È meglio non illudere nessuno”. Chiaramente, non parlano dei lati positivi del vivere in Québec nemmeno se sono esplicitamente esortat* a farlo.

Questo non fa altro che darmi la conferma che a parlare siano la frustrazione e il pregiudizio. E il privilegio.

La frustrazione, perché mi pare ovvio che per queste persone sia intollerabile accettare il fatto che qualcuno possa riuscire a trovare la felicità là dove l* sterminatore/sterminatrice di sogni non è riuscito.

Il pregiudizio, perché spesso la persona che chiede informazioni può avere delle qualifiche professionali perfettamente in linea con il mercato québécois e/o parlare più lingue. Eppure, il primo riflesso degli uccisori di sogni è decretare che chi scrive non ha un percorso accademico adeguato. Che poi, anche se fosse così, l’istruzione non è una caratteristica immutabile. Ammettiamo che sia vero che il Québec sia accessibile solamente a laureat* e a chi conosce il francese e l’inglese: chi dice che la persona con cui si sta interagendo non sia disposta a riprendere gli studi per realizzare il proprio sogno?

In ultimo, a parlare è anche il privilegio. Perché lamentarsi di quanto costano i ristoranti è un problema da ricchi, ricchi di denaro forse, ma non di empatia. Perché una persona ricca emotivamente ha la decenza di adattare le sue lamentele in base all’interlocutore/interlocutrice. Ho anche avuto a che fare con chi si è lamentato di essere discriminato perché uomo, bianco ed etero sessuale. Lo so, il fatto stesso che si descriva come bianco quando invece è italiano, la dice lunghissima sulle discriminazioni che può aver subito (al di fuori dell’Italia e in particolare in nord America, gli italiani un’etnia a parte e non bianchi).

Ora, io cerco sempre di essere comprensiva e so che siamo tutti esseri umani e che possiamo attraversare dei momenti difficili. So bene anche quanto sia complicato vivere in un paese estero, se non addirittura traumatizzante per alcuni aspetti. Ma vivere un disagio non dà mai il diritto di trasmettere negatività, comunicare informazioni di dubbia veridicità e distruggere i sogni del prossimo.

In sostanza, quello che rimprovero a quest* detrattori/detrattrici è l’assenza di obbiettività: se una persona chiede informazioni, deve ricevere informazioni.

Faccio parte di altri gruppi Facebook dove i membri appartengono ad altre nazionalità e le conversazioni sono molto più fluide e normali. Nei gruppi di italian* troppo spesso si presenta lo stesso problema e non c’è modo di far capire alla gente che questo atteggiamento non è costruttivo.

Immagina un cliente che entra in un negozio per la prima volta, si avvicina ad un commesso per chiedere aiuto e trovare rapidamente un articolo. Ora, pensa se il commesso, al posto di dare l’informazione richiesta, iniziasse ad annoverare i mille difetti del negozio (l’allestimento sbagliato, le cene aziendali noiose, la musica alla radio, gli straordinari non retribuiti). Non ci metteresti molto a domandarti perché questo commesso parli solo negativamente del posto in cui lavora. Tutto sommato, nessuno lo obbliga a lavorarci. E soprattutto, ad un certo punto gli diresti che stai solo cercando un’informazione.

La decisione più saggia per me dovrebbe essere cancellarmi da questi gruppi, lo so, e ne ho già eliminati alcuni. Tuttavia, sento in dovere di distribuire buon senso di tanto in tanto, perché se avessi dato retta a queste persone, non sarei dove sono ora.

Se ti capita di entrare nel circuito di negatività di questo genere, non prendere sul serio i loro commenti, non cercare di ragionare con loro, ma, soprattutto, non farti abbattere!

Ti ringrazio per essere arrivato fino alla fine e, se cerchi informazioni in Québec, ti invito a leggere questo post Vorrei trasferirmi in Canada, ma non so da dove iniziare.

Vorrei trasferirmi in Canada, ma non so da dove iniziare

Vorrei trasferirmi in Canada, ma non so da dove iniziare

La prima cosa da capire è che l’immigrazione è una materia soggettiva e che ognuno vive l’esperienza all’estero in modo diverso a seconda del proprio carattere, dell’età, della situazione familiare, delle aspettative, delle ragioni che lo spingono a partire e mille altri elementi.

Inoltre, il Canada è un continente e ogni provincia è diversa dalle altre. Anzi, anche all’interno della stessa provincia ci sono delle realtà completamente differenti. Quello che scrivo è valido per il Québec, ma non è detto che valga anche per le altre province.

 

MA DA DOVE INIZIO?

Immigrare è talmente soggettivo che la cosa più sensata da fare prima ancora di iniziare a raccogliere informazioni è sedersi e riordinare le idee, ovvero, capire quali sono le proprie priorità.

Vuoi fare un’esperienza temporanea? Vuoi trasferirti in maniera permanente? Sei da sol*? Sei con la famiglia? Vorresti fare un lavoro specifico che richiede l’iscrizione ad un ordine? Ti accontenti di qualsiasi lavoro? Vuoi vivere in una metropoli, in una cittadina o in campagna? Odi il freddo o le temperature polari non ti spaventano? Parli inglese? Parli francese?

Una volta fatto questo, ti consiglio di informarti sulla provincia che hai scelto e sul sistema di immigrazione. Ricorda che gli unici canali ufficiali sono il sito del governo federale del Canada e il sito del governo provinciale del Québec (se hai scelto il Québec); è qui che devi sempre verificare tutte le informazioni che trovi online. Una cosa che non tutti sanno è che è proprio sui siti del governo che trovi una risposta a tutte le domande che ti possono venire in mente circa la vita in Canada e in Québec, il lavoro, gli stipendi, il meteo, il sistema sanitario… Tutto!

Personalmente, seguo molto la politica, per questo ti consiglio di dare anche un’occhiata all’attualità, perché l’immigrazione è una materia in continua evoluzione.

La cosa da evitare in assoluto è chiedere a chiunque un feedback della propria esperienza. Orienta le tue domande a chi ha una situazione e degli obbiettivi simili ai tuoi, hai sicuramente più probabilità di ottenere delle informazioni utili per il tuo percorso.

In ultimo, ma non per importanza, non tenere troppo conto dell’opinione di chi cerca di smontare i tuoi progetti raccontandoti solo cose negative, ma anche di chi ti dice solo cose positive.

Tieni a mente questi due semplici mantra: l’immigrazione è complicata e il Québec non è perfetto.

 

COME FUNZIONA L’IMMIGRAZIONE?

L’immigrazione è diversa per tutti. Non esiste un percorso universale, esistono vie diverse che puoi scegliere in base alla tua situazione personale e ai tuoi obbiettivi.

Il passaporto italiano è ottimo per viaggiare come turista, ma l’Italia non ha molti accordi con il governo del Québec. Se per caso hai un altro passaporto, vale la pena di verificare. Potrebbe essere che la tua seconda nazionalità ti dia più possibilità o più diritti rispetto a quella italiana.

Se punti a trasferirti in maniera definitiva, il mio consiglio personale è quello di orientarti verso l’ottenimento della residenza permanente prima di arrivare in Québec. Se questo non fosse possibile, verifica se puoi chiedere un permesso di lavoro aperto o un permesso di studio. Il permesso di lavoro chiuso è da tenere come ultima opzione.

 

POSSO FARE LE PRATICHE IN AUTONOMIA O MEGLIO AFFIDARSI AD UN PROFESSIONISTA?

La risposta ancora una volta è “dipende”.

Se hai già vissuto in un altro paese, magari pure extra europeo, e/o parli il francese o l’inglese fluentemente, puoi seguire tutte le pratiche da sol*. (In realtà, se hai dimestichezza con le pratiche burocratiche, puoi fare tutto in autonomia anche se parli solo italiano.)

Tuttavia, niente ti vieta di consultare un professionista per chiedere una consulenza, per avere delle conferme o, perché no, per delegare tutto e dedicarti solamente all’aspetto pratico del trasferimento.

L’importante è assicurarsi che la persona alla quale ti stai rivolgendo sia legalmente autorizzato ad esercitare. Infatti, esistono delle agenzie che agiscono al limite della truffa chiedendo somme sproporzionate. Ricorda che un bel sito online possono farlo tutti, ma il consulente, per essere accreditato, deve essere iscritto all’albo (il CCIC per i consulenti, il foro del governo provinciale per gli avvocati e i notai).

Esistono anche delle agenzie che si occupano non solo delle pratiche in immigrazione, ma anche di tutto quello che è l’installazione (ricerca dell’appartamento, apertura utenze ecc.)

 

DEVO TROVARE UN LAVORO PER INIZIARE LE PRATICHE?

Tanto per cambiare, la risposta è : dipende.

Se ottieni la residenza permanente tramite il/la coniuge o un genitore, non hai bisogno di avere un lavoro prima di arrivare in Québec.

Se invece il tuo programma di immigrazione prevede questa clausola tra i criteri di ammissibilità, non hai scelta, devi trovare il lavoro prima di arrivare.

In ultimo, se la tua è un’immigrazione temporanea che richiede il permesso di lavoro, tutto dipende dal tipo di permesso che vuoi chiedere. In alcuni casi devi trovare il lavoro per poter ottenere il documento, in altri casi, invece, puoi iniziare le tue ricerche una volta sul territorio.

 

QUALCHE LINK UTILE

Qui cerco di raccogliere qualche link utile. Io ho messo i link in francese, ma tutti i siti istituzionali hanno una versione in inglese.

Governo del Canada – Il punto di riferimento per tutto quello che riguarda il governo federale del Canada, inclusa l’immigrazione.

Governo del Québec – Il sito di riferimento per tutto quello che riguarda il governo provinciale del Québec, inclusa l’immigrazione.

College dei consulenti in immigrazione e cittadinanza – L’ordine dei consulenti in immigrazione e cittadinanza.

Foro del Québec – L’ordine degli avvocati e dei notai.

Incontri di informazione gratuiti – Sono organizzati dal governo del Québec e, se cerchi bene, c’è anche una sezione dedicata agli incontri che si tengono in Italia.

Delegazione del Québec a Roma – rappresentano il governo del Québec in Italia, uno dei loro compiti è quello di mettere in contatto i datori di lavoro chebecchesi che assumono all’estero. Parlano anche italiano.

Spero che questo articolo ti abbia aiutat*. Buona ricerca!

Come redigere il curriculum in Québec

Come redigere il curriculum in Québec

Interrogarsi prima della stesura del proprio CV è legittimo e raccomandato.

In Québec come in Italia, il curriculum è l’arma migliore per procurarsi un lavoro. Per questo va redatto in funzione al tuo percorso personale e al tipo di lavoro al quale aspiri.

CV IN INGLESE O IN FRANCESE?

Il Québec è bilingue, tuttavia, la lingua ufficiale è il francese quindi, se presenti il tuo CV in francese non sbagli mai.

Se sei in Québec da poco e non hai ancora avuto modo di imparare il francese, puoi scegliere la lingua in base al luogo in cui si trova l’azienda alla quale stai inviando la tua candidatura.

Se la tua meta è Montréal, puoi tranquillamente scrivere il tuo curriculum in inglese per qualunque offerta di lavoro.

Se invece vuoi andare in una città diversa da Montréal, inclusa la capitale Québec, ti consiglio vivamente di rispolverare il tuo francese. Poco importa il tuo livello, piuttosto fai lo sforzo di far tradurre il tuo curriculum, soprattutto se ti stai candidando per un impiego non particolarmente qualificato e/o a contatto con il pubblico.

Ma entriamo nel dettaglio.

 

COSA DEVE CONTENERE UN CURRICULUM

Il CV deve essere giustamente un riassunto delle tue esperienze lavorative, del tuo percorso accademico e delle tue competenze.

Per questo, ti consiglio fortemente di sintetizzare il più possibile; evita quindi la narrazione e aiutati con verbi all’infinito, ancora meglio, prediligi sostantivi e elenchi puntati.

In base alle tue esperienze, gestisci al meglio lo spazio che hai a disposizione (tre pagine al massimo). Se hai un percorso accademico molto breve e un’esperienza di lavoro sola, fai in modo che il tuo CV non sembri vuoto.

Se invece, hai frequentato molti corsi e hai lavorato in molti posti diversi, riassumi mettendo l’accento sulle informazioni che sono più importanti e pertinenti per il posto per il quale ti stai candidando.

Probabilmente, fino a qui, non c’è niente di nuovo. Ma continuiamo.

 

IL VOLONTARIATO

Un errore molto comune è quello di omettere le esperienze non retribuite, ciò è sbagliatissimo. Qualsiasi attività che ha contribuito ad arricchire le tue conoscenze e le tue capacità relazionali deve essere menzionata.

In particolare, il volontariato è molto apprezzato nella società chebecchese. Per volontariato non si intende solo fare parte di un’organizzazione riconosciuta e riunirsi settimanalmente. Partecipare ogni anno alla decorazione delle vie del centro per le festività natalizie è ugualmente considerato volontariato e, in quanto tale, merita di essere aggiunto.

Inoltre, se coltivi una passione personale e reputi che quest’ultima ti dà una marcia in più, devi menzionarla. Ricorda che dire che hai un impegno extra lavorativo ricorrente non viene interpretato come una mancanza di disponibilità, ma, piuttosto, come segno di costanza.

 

COSA NON DEVE CONTENERE UN CURRICULUM

Se vuoi rispettare il formato chebecchese, la prima cosa che devi fare è togliere le informazioni personali, come il tuo indirizzo dettagliato, la tua situazione sentimentale, la tua fotografia e la data di nascita. Tutte le informazioni personali irrilevanti sul piano professionale potrebbero indurre alla discriminazione del tuo profilo e la discriminazione è vietata nella società chebecchese.

 

LETTERA DI PRESENTAZIONE

Alcuni dicono che sia obbligatoria, personalmente non me la sento di unirmi a questa corrente di pensiero.

La lettera di presentazione è ovviamente apprezzata, ma ha sicuramente più senso solo per i lavori che richiedono alte qualifiche professionali. Se decidi di allegarla, prendi il tempo di personalizzarla aggiungendo almeno il nome dell’azienda e il posto che vuoi occupare.

Per i lavori più semplici, tre paragrafi di presentazione all’interno dell’email sono più che sufficienti.

 

ESPERIENZA PERSONALE

Ho perso il conto del numero di posti in cui ho lavorato, ma sono sicuramente più di 30 se includo lavori poco settimanali o di pochi mesi. Ciò premesso, sono arrivata in Québec con 15 anni di lavoro alle spalle, che significa cinque pagine di curriculum dettagliato. Ho dovuto subito ridurre il tutto a due pagine. Ora, dopo sei anni sul territorio, le esperienze di lavoro sono aumentate, il mio curriculum rimane di due pagine.

Ho eliminato le esperienze meno significative, praticamente non descrivo nemmeno le mansioni occupate, lo spiego eventualmente durante il colloquio.

Ti faccio un esempio pratico. Per anni, ho lavorato nei negozi come commessa, quindi, nel mio curriculum italiano, annoveravo la lista dei miei compiti. E questo per ogni negozio in cui avevo lavorato.

Arrivata in Québec, mi sono resa conto abbastanza rapidamente che, quando hai le chiavi della baracca, sei qualcosa di più che un semplice commesso di negozio. Quindi, ho imparato a semplificare il mio curriculum a livelli estremi.

PRIMA

Commessa
Negozio X – mese/anno

Gestire il negozio dall’apertura alla chiusura, dare un’assistenza personalizzata ai clienti, incassare i pagamenti, gestire i resi, fare la chiusura della cassa e versare il denaro in banca.
Gestire i reclami e eventuali resi o rimborsi. Ricevere la merce, esporla, provvedere alla rotazione dei prodotti. Essere disponibile a lavorare fuori sede per sostituire personale assente.
Gestire le scorte, assicurarsi che in magazzino non ci siano delle mancanze. Formare nuovo personale e coordinare i turni di lavoro del personale.

DOPO

Store manager
–  Anno – Negozio X
–  Anno – Negozio Y
–  Anno – Negozio Z

ASTUZIE DA LIVELLO PRO

1. In genere, in Québec, l’esperienza pratica vince sulla teoria. Quindi, la sezione lavoro precede sempre quella della formazione scolastica. Se il tuo CV è proprio vuoto, puoi integrarlo con una piccola presentazione. Scrivi qualche riga riassuntiva e generica su di te, prosegui con le ragioni che ti invitano ad inviare la tua candidatura.

2. Il sistema scolastico in Québec è molto diverso da quello in Italia, prendi il tempo di capire a cosa corrispondono i tuoi titoli di studio e sul CV scrivi solo il corrispondente chebecchese, altrimenti, chi leggerà la tua candidatura non capirà nulla.

3. Se non sei ancora in possesso di un permesso di lavoro, ti consiglio di indirizzare i tuoi curriculum e i tuoi sforzi solamente verso i datori di lavori che hanno familiarità con le pratiche per sponsorizzare lavoratori stranieri. In caso non fossi certo di questo, ma vuoi assolutamente riuscire ad ottenere un colloquio per esercitarti, lascia parlare il tuo curriculum e nomina le tue preoccupazioni sulle pratiche d’immigrazione solo durante il colloquio.

4. Nessuno dal Québec ti chiamerà sul tuo numero italiano, quindi, devi indicare sempre un numero di telefono canadese, ancora meglio se chebecchese. In caso non lo avessi, scrivimi e ti dirò come puoi ottenerne uno gratuitamente.

Ricorda che le piattaforme preferite per le video conferenze sono Teams, Zoom et Meet. Menzionalo nella tua lettera di presentazione e prendi familiarità con esse.

5. Impagina il tuo CV in formato lettera US e non A4. Salva il tuo CV con un nome semplice del tipo CV_Mario_ROSSI.pdf

 

Ho cercato di riassumere le informazioni salienti, ma, ovviamente, si potrebbe scrivere un libro su questo argomento. Fammi sapere se quello che hai letto ti è stato di aiuto!

Risparmiare in Québec, 10 consigli

Risparmiare in Québec, 10 consigli

Risparmiare in Québec è stato facile e soddisfacente, perché ero da sola e ho dovuto ricominciare tutto da zero. Questo mi ha obbligata a non cercare più scuse e fare tutte le scelte in base alle mie esigenze.

Quale che sia la tua situazione economica, i seguenti consigli sono solidamente comprovati e funzionano. Tuttavia, si tratta della mia esperienza personale, il risultato di un’evoluzione che ho fatto in base ai miei obbiettivi e ai miei interessi personali.

Probabilmente, alcuni di questi consigli non potranno applicarsi alla tua realtà, altri invece, sono universali e, applicandoli, potrai confermarmi tu stesso che funzionano.

In particolare, il primo è assolutamente valido anche per te.

1. PREFIGGITI UN OBBIETTIVO

Avere un obbiettivo è la motivazione migliore. Ti consiglio di prendere il tempo di riflettere e visualizzare il tuo obbiettivo prima di continuare la lettura. Solo così, i prossimi nove consigli avranno veramente senso.

Prefiggiti un traguardo reale, la cifra che vuoi raggiungere per acquistare qualcosa o per avere una tranquillità finanziaria. Più l’obbiettivo è definito e più ti sarà facile restare concentrat*.

Scrivilo da qualche parte e, ogni tanto, fai il punto della situazione per capire dove sei arrivat*.

2. VIVI SECONDO LE TUE POSSIBILITÀ

È un consiglio semplice, ma molto efficace. Soprattutto in nord America.

In Québec, avrai sicuramente una carta di credito ed è proprio per questo che vivere secondo le tue capacità diventa ancora più importante e vincente.

Paga le tue fatture in orario, non lasciare conti sospesi.

Se hai il denaro per acquistarti una cosa, bene, acquistala. Se il denaro non ce l’hai, rimandi l’acquisto a quando avrai le capacità finanziarie.

Non farti ingannare dai mille programmi di rateizzazione, nemmeno da quelli a interessi zero.

Vivi secondo le tue capacità e non accumulare debiti: questo da solo ti renderà ricc*.

3. NON PREOCCUPARTI DELL’OPINIONE DEGLI ALTRI

In realtà, il parere degli altri non ha mai grande importanza in generale, figurarsi quando si parla delle tue finanze.

Nonostante questa consapevolezza, sicuramente ti sarà capitato di scegliere come spendere il tuo denaro in base al timore di cosa penseranno gli altri di te, siano essi la famiglia, gli amici, i colleghi o il perfetto sconosciuto che ha un obbiettivo giornaliero di vendite da raggiungere.

Qui non ti conosce nessuno, dunque è il momento buono per porre un freno alle spese fatte solo per salvare le apparenze.

Inoltre, ti renderai conto abbastanza rapidamente che, in Québec, ognuno paga per sé. Dimentica le inutili guerre per chi salda il conto e non aspettarti che qualcuno lo faccia per te. In particolare, ricordati che questa è una società che punta alla vera parità dei sessi, quindi, quella che spesso viene chiamata galanteria, può essere vista per quello che in realtà è, un residuo dell’obsoleto sessismo.

4. ORGANIZZATI CON ANTICIPO

Fare le cose all’ultimo minuto può darti una temporanea sensazione di libertà e anche una scarica di adrenalina. In alcuni casi, può funzionare, tuttavia, è uno dei migliori metodi per buttare via i tuoi soldi.

Una buona organizzazione fa risparmiare tempo e denaro; una buona gestione delle scadenze evita di trovarsi in situazioni sgradevoli.

Inizia dalle piccole cose, come evitare di fare la spesa quando hai fame, poi pensa a quelle più impegnative, che diventano perfino vitali quando sei espatriato, come ricordare le scadenze dei tuoi documenti.

Organizzati e risparmierai. Se non sei capace di farlo, impara. Se non proprio riesci a farlo da solo, trova qualcuno che ti insegni, ne vale la pena.

Fai le cose in anticipo e non aspettare che un’emergenza si presenti per pensare ad un fondo di emergenza.

5. AUMENTA LE ENTRATE O DIMINUISCI LE SPESE

Anche facendo attenzione, gli imprevisti ci sono sempre. Fortunatamente anche le soluzioni per far quadrare il budget non mancano mai.

Poiché il mercato del lavoro ha un grande bisogno, fare straordinari o cercare un secondo lavoro è un’opzione da considerare per aumentare le entrate in vista di una spesa straordinaria.

In caso invece tu sia vincolato da un permesso di lavoro chiuso, ti consiglio semplicemente di ridurre le spese. Rivedi il tuo budget, rettifica le tue abitudini più dispendiose e fai quest’operazione ogni volta che si rivela necessario.

6. NON AVER PAURA DEL CAMBIAMENTO

Accetta il cambiamento, soprattutto se questo ti porta a dei benefici reali. Parlo di casa e di lavoro. Ovviamente, considera tutti i pro e i contro, ma non rinunciare ad un cambiamento solo per la paura di andare verso una situazione sconosciuta.

Ti sembra che il tuo appartamento costi troppo rispetto al suo valore o alla sua posizione? Guardati intorno e se i tuoi timori sono confermati, non esitare a organizzare il trasloco.

Vorresti guadagnare di più, cambiare laovro ma ti dispiace lasciare i tuoi colleghi e il tuo capo perché sono simpatici? Questa non è una buona ragione per non cambiare lavoro. Se c’è una vera affinità, potrai rimanere in contatto con tutti loro. Pensa, rifletti e poi fai quello che è bene per te.

7. GODITI LA NATURA

Personalmente, ti consiglio di farlo sempre, anche quando le tue finanze vanno a gonfie vele.

In particolare, se vuoi risparmiare, ti consiglio vivamente di approfittare degli immensi spazi verdi, del sole, ma anche della neve e del ghiaccio.

Il Québec offre degli spazi verdi anche in città. In particolare, nella città di Québec, c’è un regolamento che prevede una distanza massima di 10 minuti a piedi tra un parco e l’altro. Le lunghe camminate, i picnic, le attività sportive all’aperto ti aiuteranno a vivere pienamente il territorio in cui vivi.

Le serate al pub preservale per quando la temperatura invernale rende impossibile camminare all’aperto.

8. PREDILIGI LE ATTIVITÀ E GLI EVENTI GRATUITI

Esplora la città, scoprirai una marea di attività e eventi gratuiti.

Musei, spettacoli, concerti, cinema all’aperto, piscine… Accendi il radar e la tua agenda potrà essere sempre occupata a costo zero o quasi.

Purtroppo, posso dirti per esperienza che gli eventi non sono sempre ben pubblicizzati online. Se non vuoi perderti nulla, devi proprio sviluppare le tue strategie e seguire da vicino le tue aree di interesse.

Non dimenticare i siti per trovare gli sconti. Sebbene non siano diffusi come in Italia, esistono anche in Québec.

9. RICICLA

Non parlo solo dei rifiuti, parlo dei tuoi acquisti: dona una seconda vita agli oggetti. Compra usato e, oltre a fare una cortesia all’ambiente, risparmierai moltissimo.

La quantità (e la qualità) dei prodotti usati che puoi trovare ed apprezzare è incredibile. È importante identificare i posti giusti, reali o virtuali, ma una volta fatto questo, ti assicuro che non tornerai mai più indietro.

Oltre ad acquistare usato, ti consiglio vivamente di vendere quello che non usi più e anche in questo caso, ti renderai conto di quanti altri credono nel riuso.

I mercatini dell’usato sono parte integrante dell’identità di alcuni quartieri della città di Québec. Durante la bella stagione è normale trovare bancarelle che offrono beni di qualsiasi genere, gente che vuol svuotare il proprio guardaroba o il proprio garage.

10. CUCINA

So che può sembrarti un consiglio sciocco, eppure sebbene sia l’ultimo della lista, cucinar eè il consiglio che ti farà risparmiare di più nella vita di tutti giorni.

Non parlo di grandi piatti elaborati, parlo di cose semplici come un piatto di pasta, ma anche di piatti freddi e di snacks. Capisco la tentazione di comprare un’insalata confezionata al supermercato, soprattutto dopo una giornata di lavoro. Tuttavia, cucinare partendo dagli ingredienti semplici farà bene al tuo portafoglio (e al tuo corpo).

Se necessario, investi in elettrodomestici che possono agevolare la preparazione dei pasti, così da poter diminuire il tempo passato dietro ai fornelli (pentola a pressione, bollitore, cuociriso, friggitrice ad aria…). In nord America, acquistare cibi già pronti fa parte della routine, così come andare nei fast foot. Con il tempo, capirai che questo stile di vita non è molto sostenibile e rimarrai sorpres* dai prezzi del cibo.
Piuttosto che riempirti quotidianamente di cibi precotti, risparmia e viziati ogni tanto scegliendo un buon ristorante.

E tu, hai altre astuzie particolari che vuoi condividere?

Aprire un conto corrente in Québec

Aprire un conto corrente in Québec

PERCHÉ APRIRE UN CONTO CORRENTE?

Aprire un conto corrente in Québec è tanto semplice quando importante e fondamentale, perché è proprio sul conto corrente che viene versato lo stipendio. Alcune compagnie telefoniche accettano solo conti correnti e carte di credito canadesi come metodo di pagamento, ecco perché aprire una posizione bancaria è in cima alla lista delle cose da fare, insieme alla richiesta del NAS (numéro d’assurance sociale).

Visto che trovare lavoro qui è molto facile, può succedere anche di essere assunti prima ancora di aver avuto il tempo di fissare un appuntamento in banca, questo è uno dei pochi casi in cui potresti essere pagato con un assegno.

QUALI ELEMENTI BASE DEVE AVERE UN BUON C/C?

Ci sono varie offerte per i cosiddetti nouveaux arrivants (nuovi arrivati), ogni istituto finanziario può avere un forfait leggermente diverso.

Una buona offerta contiente i seguenti elementi:

  • Spese di gestione assenti o comunque molto basse per i primi 5 anni
  • Bancomat (carte débit)
  • Carta di credito (almeno 1000 $ di limite)
  • Carnet di assegni (ormai desueti)
  • Virements interacts gratuiti (scoprirai presto l’importanza di quest’ultimi per pagare l’affitto o per condividere piccole spese con gli amici)

Una cosa molto curiosa è che la carte débit di fatto è la carta con la quale accedere ai servizi online e, al momento dell’attivazione, dovrai cambiare il codice e sceglierai tu il pin. Lo trovo un dettaglio molto pratico, che purtroppo non è disponibile per tutte le carte di credito.

LA CARTA DI CREDITO

Ottenere una carta di credito per una persona appena arrivata è estremamente facile, oltre che fortemente raccomandato. Ti consiglio infatti di farvi transitare quante più spese possibili e, ovviamente, di pagare il saldo alla scadenza, perché gli interessi in caso di ritardo sono elevati.

La carta di credito è la tua prima prova di solvibilità e ciò contribuisce a crearti un buon dossier creditizio; questo potrebbe tornarti utile se decidessi di restare in Québec un po’ più a lungo del previsto e magari investire o chiedere finanziamenti.

Puoi anche pensare di non aver bisogno della carta, ma ricorda che viene accettata ovunque: puoi usarla per pagare un caffé o un sacchetto di patatine del distributore automatico. Inoltre c’è sempre un programma fedeltà che accompagna ogni carta e che, per ogni acquisto effettuato, ti fa accumulare una piccola percentuale di denaro; questa percentuale può variare da un forfait all’altro, ma non è mai inferiore allo 0,5%.

Sembra paradossale, ma se hai una carta intestata a tuo nome e non la utilizzi, secondo il sistema, sei un cattivo creditore.

BANQUE NATIONALE DU CANADA O CAISSE DESJARDINS?

Per aprire un conto corrente è sufficiente andare sui siti dei vari istituti bancari, mettere a confronto le opzioni e scegliere quella che fa più al caso tuo.

Naturalmente la prova del tuo status di nouvel arrivant (nuovo arrivato) sarà la tua carta di residenza permanente, oppure il tuo permesso di lavoro o, ancora, il permesso di studi. Se sei studente, ti consiglio di chiedere informazioni sui forfait per gli studenti, perché ci sono delle opzioni interessanti, che io non ho ancora sperimentato.

Io ho il conto con Bnc e con Desjardins, personalmente mi trovo molto bene con entrambe.

Sebbene Bnc sia molto valida, io trovo che Desjardins abbia una marcia in più, probabilmente perché è la più grande federazione di unioni di credito del Nord America.  Nel concreto, Desjardins ha molti più sportelli, a volte i biglietti degli eventi escono in prevendita con degli sconti speciali per i detentori della loro carta di credito.

Qualunque sia la tua banca, ricorda che anche se lo sportello non si trova proprio vicino a casa tua, puoi fare praticamente tutte le operazioni tramite l’internet banking (incluso versare gli assegni con una semplice fotografia).

Per finire, ecco i link delle due banche, fammi sapere cos’hai scelto e se magari hai trovato una banca con un’offerta migliore.

BANQUE NATIONALE DU CANADA https://www.bnc.ca/particuliers/comptes/nouveaux-arrivants.html

DESJARDINS https://www.desjardins.com/ressources/pdf/offre-bienvenue-f.pdf